lunedì 26 settembre 2011

"Nessuno è più misantropo di un giovane deluso."

Ho appreso oggi con, devo ammettere, molta tristezza che un ragazzo con cui mi tenevo in contatto dopo poche settimane dalla sua partenza, è crollato sotto il peso della distanza e della mancanza che separa l'isola delle nostre piccole speranze alla nostra vecchia e triste Italia con i suoi affetti e amori.
Cede il coraggio che si ha provato ad allenare per mesi. Ci si sente come un addestratore di tigri quando l'animale si ribella. Ti accorgi che hai fatto tanto fatica, hai fatto tanti sforzi, sacrifici, mentre le paure ti mordono lo stomaco, e l'idea di mollare si fa più forte. Si prova a combattere ma le forze sembrano essersene andate. Ma allora dove è andato tutto quel coraggio? Dov'è la tenacia? Eppure c'era... Penso se lo sia chiesto molte volte, magari piangendo, stringendo i pugni. Ci sono muri che sono molto difficile abbattere. Se non fossero però da abbattere? E' possibile che certi ostacoli non debbano essere distrutti ma forse rispettosamente scavalcati? Forse i problemi e le difficoltà di oggi vanno affrontati senza violenza ma con chiarezza e tranquillità, pensando che infine poi, un domani saranno i muri portanti del nostro carattere.
Ora non dico che tutti possano riuscirci, e non penso che tutti debbano riuscirci. Io non posso capire , non essendoci ancora passato. Ma vi invito e mi invito a riflettere.
Saranno forse le nostra abitudini a scelte e decisioni affrettate, a condurci verso esperienza del genere? o non possiamo semplicemente immaginare e quindi gestire condizioni del genere? Si può prevedere e in qualche modo prepararsi?
io, dalla parte di quello che dovrà partire, sono certo di dover affrontare situazioni del genere e sono pronto ad affrontarle. Spero di non tornare così presto.
Dall'altra parte, tu, che ti sei sentito così solo e indifeso, non amareggiarti e/o deluderti. Sei stato comunque coraggioso. Sei partito, hai provato, ed hai visto che non fa per te. Ma hai provato! Concludo citando:


La tua vita sia tessuta di delusioni piuttosto che di rimpianti.
"Anselmo Bucci"

Un Abbraccio,
                         Zyggy

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